Diario

Perché la vostra gioia sia piena – Stefania, volontaria di Grottammare, ci racconta la sua gioia

La mia esperienza al Laboratorio della Speranza è stata preceduta da una chiamata. Una voce Amica che mi ha cercato più e più volte, insistendo: “Vieni…anche solo una volta, e vedrai! Io ti aspetto.”

Ecco: un cammino di fede vive soprattutto di scommesse, di slanci, di esodi, e proprio con un atto di fiducia ho risposto – in modo del tutto impreparato ed insperato – a questo particolare invito.

Una domenica di agosto che ha assunto subito il sapore ed il “calore” (in tutti i sensi!) di una pentecoste inattesa, impossibile da dettagliare nello splendore che meriterebbe.

Sì, perché ad Ascoli Piceno io ho portato semplicemente me stessa, poi però a Grottammare è tornata con me la grazia di un cuore colmo della grande bellezza dei volti dei tantissimi giovani presenti.

Del loro entusiasmo, della loro gioia, delle loro passioni…e dentro tutto quello che, inaspettatamente, proprio quella sera, ho vissuto come Dono, ho incontrato Gesù che passava in mezzo a loro!

L’ho riconosciuto nelle loro parole, l’ho ammirato nei loro sorrisi, l’ho toccato nei loro gesti.

E’ bastato il momento di un ascolto, il tempo di un confronto, una domanda – Che cosa sei venuto a cercare? – e ragazzi che neppure si conoscevano, hanno raccontato una visione del mondo bella, buona, giusta. Una visione del mondo gioiosa e propositiva. Una visione che partiva dal loro Servizio ed abbracciava la costruzione di una Speranza!

A raccordare questo viaggio, che ha messo in cammino diocesi da tutta Italia, ho visto poi la forza inarrestabile di don Paolo e la tenacia inesauribile dei tanti volontari che hanno fatto sì che questo Sogno-di-Bene si sia incarnato tra le mani di chi ha risposto “Eccomi”, donando una settimana del proprio tempo di vacanza per fare un’esperienza di servizio nelle zone terremotate.

Testimoni di Speranza, testimoni di una vocazione viva, qui ed ora…a cui io, personalmente, posso dire solo GRAZIE!