Diario

Ricchi di umiltà e servizio: le parole di Antonio.

Mi chiamo Antonino Morabito, sono un seminarista della diocesi di Messina. Ho partecipato al Laboratorio della speranza dal 23 al 28 luglio insieme a due miei compagni, Roberto e Gianfranco. Per me che nel 2012, in Emilia Romagna, ho vissuto l’esperienza del terremoto è stato significativo avere avuto questa possibilità, in quanto sono pienamente cosciente del segno indelebile che viene lasciato in chi la vive. Sono partito da Messina pensando di trovare uno scenario totalmente diverso, infatti immaginavo di dover camminare tra le macerie delle case distrutte. Sono tornato a casa arricchito sotto tutti i punti di vista. Ho avuto modo di istaurare nuove amicizie e di portare un sorriso a tanti bambini che ci salutavano, sapendo che molto probabilmente non ci saremmo più rivisti. Don Paolo Sabatini e i responsabili del Laboratorio si sono distinti sin dal momento del nostro arrivo per la loro grande  accoglienza e disponibilità.

Per i primi tre giorni, insieme ai ragazzi dell’oratorio della Parrocchia SS. Crocifisso di Padova, sono stato a Venarotta per animare le attività del centro estivo, sebbene in questo paese non si fossero verificati crolli e distruzioni di edifici. Essendoci accorti sin da subito che i bambini che partecipavano non amavano i giochi di squadra, abbiamo lasciato che giocassero liberamente tra loro come meglio preferivano, controllando che non si facessero male o che non litigassero tra loro, e proponendo ogni tanto attività comuni. Vedendo alcuni giochi, come ad esempio quello del “terremoto”, in cui tutti fuggivano e si nascondevano, e notando alcuni bambini che giocavano a spostare la terra con dei trattori e camioncini giocattolo come se dovessero spostare delle macerie, ho capito quanto influisce questa esperienza, non solo nei bambini ma in tutta la popolazione che la vive.

Successivamente sono stato a Folignano per effettuare dei lavori di trasloco dal teatro comunale e di pitturazione di un container che sarà adibito a ludoteca e centro per le attività di doposcuola, insieme ad alcuni ragazzi della parrocchia della chiesa Madre di Latiano (diocesi di Oria). Siamo stati accolti a braccia aperte dalle signore Rita e Roberta e dal signor Stefano, che si sono mostrati con noi gentili ed affettuosi. In questo paese, sebbene avessero sentito in modo abbastanza forte le scosse di terremoto, si è verificato il crollo di un grande centro per ragazzi e giovani a causa della neve, che questo inverno è giunta copiosa, come se non bastasse, nelle zone colpite dal sisma, causando ulteriore disagio.

A conclusione di questa settimana di attività, posso ritenermi contento e soddisfatto in quanto questa esperienza è stata arricchente sia dal punto di vista umano, in quanto ciò che ho ricevuto dalla gente che ho incontrato è stato molto più grande di ciò che sono stato capace di dare, ma anche dal punto di vista spirituale, dal momento che, insieme ai ragazzi delle varie parrocchie che partecipavano, abbiamo vissuto diversi momenti di preghiera, riflessione, verifica e adorazione eucaristica.

 

Antonino Morabito